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I giochi militari: storia ed evoluzione

Tempo di lettura: 7 minuti

I giocattoli e i giochi militari sono esistiti in ogni tempo. Giocattolo specificatamente maschile, è l’iniziatore del bambino alla guerra. È anche all’origine del risveglio del suo nazionalismo ed esprime la sua componente di aggressività.
Dall’epoca del Primo Impero compaiono i travestimenti da soldato per i bambini: fanti, ussari, gendarmi.
Più tardi la guerra del 1914 porterà i travestimenti da piccolo aviatore, da motociclista, da cow-boy e da indiano e infine, dagli anni Sessanta, da uomo spaziale (astronauta).

La nascita dei giochi militari

Giochi Militari Soldatini Piatti In StagnoI giochi militari che si riferiscono alle attività belliche fanno la loro comparsa nel XVIII secolo e raggiungono l’apice nel XIX secolo. Si tratta soprattutto di giochi nazionalistici, rappresentanti i generali d’armata intorno al re e alla regina, e più tardi intorno all’imperatore; il più delle volte sono giochi di percorsi (tipo gioco dell’oca), che si rifanno a grandi battaglie.
Si ricorda il “Gioco del blasone” del 1655 e il “Gioco delle fortificazioni” che serviva d’apprendistato agli allievi, mostrando loro le migliori strategie da tenere sul campo di battaglia.
Nel 1698 Gille de la Boissière inventa il “Gioco della guerra”. Nel XIX secolo i giochi militari diventeranno dei giochi di vera e propria propaganda e non più giochi strategici. E il caso del gioco di carte “Battaglie del Primo Impero”, che rappresenta l’entrata dei Francesi a Milano, la battaglia di Castiglione, il passaggio del ponte d’Arcole, la battaglia delle Piramidi e gli eroi di queste guerre: una serie di giochi che esaltavano prima le conquiste napoleoniche in tutta Europa, più tardi i grandi avvenimenti storici utilizzando i giochi di percorsi, di carte e puzzle

Le guerre mondiali e i giocattoli

La prima guerra mondiale porta nuovi giochi militari.
Prendiamo, per esempio, “I birilli tedeschi”,  di cartapesta, i quali rappresentano dei soldati tedeschi che venivano colpiti per mezzo di un piccolo cannone di legno, modello 75, e di palle di sughero raffiguranti le granate.
In Italia, intorno agli anni Venti, anche il regime fascista utilizza i giochi militari come forte veicolo di propaganda. Ecco allora, per esempio, la tombola che esalta le conquiste etiopiche e i mille suggerimenti per i bravi “balilla” futuri difensori della Patria.
Con la presa di coscienza delle popolazioni scomparvero, tuttavia, i giochi militari di propaganda. A partire dal 1945 soltanto i Paesi di tipo dittatoriale persistettero nella fabbricazione e nella distribuzione di giochi propagandistici.

I soldatini giocattolo

Il gioco militare per eccellenza è il soldatino e la sua rappresentazione. I più antichi che si conoscono sono dei cavalieri romani di terracotta, ritrovati in Asia Minore. Sono del XIII secolo i soldatini di piombo, rappresentanti cavalieri crociati, ritrovati nella “Sine” a Parigi e ora esposti al Museo di Cluny.
Nel XVI secolo inizia la fabbricazione dei soldatini in serie. Diversi per materiali e fattura possono essere raggruppati per tipologia di fabbricazione e materiale.

Soldati di legno tornito e dipinto

Soldatini In Legno Tornito Tedeschi

Sui soldati di legno tornito sono spesso incollate delle piccole armi. I grandi centri di fabbricazione furono Oberammergau e Berchtesgaden, poi, a partire dal XVIII secolo, Sonneberg e Erzgebirge.
Lo Heimatmuseum, in Germania, conserva una bellissima collezione di figurine, in cui eleganti dame in costume Impero accompagnano ufficiali in ricca tenuta, a piedi o a cavallo. Di varie altezze, dai due ai trenta centimetri, hanno talvolta il mento mobile.
Per la loro fabbricazione sono perlopiù usati legni di ontano e tiglio, mentre l’acero è riservato agli oggetti più minuti (fucili, sciabole, ecc.). I battaglioni sono confezionati in scatole di pino, e giacciono nella paglia per evitare che si rovinino durante i trasporti da Sonneberg in tutto il mondo. Dopo lunghi anni di prosperità, la produzione cessò verso il 1950.
In Francia certe produzioni semiartigianali ebbero grande successo. È il caso dei soldati del disegnatore Hellé, che ci ha lasciato dei campi di battaglia e degli accampamenti della guerra del ’14, carichi di realismo. Toccanti per la loro fragile semplicità hanno un posto al Museo delle Arti Decorative di Parigi.

Soldati in carta ritagliata

I più antichi soldati in carta ritagliata erano disegnati, ritagliati e dipinti proprio come le bambole di carta o le ombre cinesi
Il Delfino, figlio di Luigi XIV, possedette un’intera armata di soldati fatti di carta ritagliata. Parecchi artisti vi lavorarono fra il 1663 e il 1671, sotto la direzione di un certo Sieur Couturier, poi di Henri Gissey, di cui si sa che fu lautamente pagato.
Alla fine del XVIII secolo apparvero le stampe popolari di Epinal, o “Stampe Pellerin”. Fatte, in origine, con carta da recupero, venivano stampate in xilografia. Dal 1819 al 1863 Pellerin, Réveillé e Georgin furono i maestri di questa minuscola fabbrica che, all’inizio, produceva immagini dette “santini”.
Maurice Barrès scrisse a questo proposito: “Sono tentato di ammettere che c’è una sorta di genio nelle primitive stampe d’Epinal”. Col tempo furono stampate tavole storiche, rappresentanti le armate napoleoniche, in colori vivi, che utilizzano a volte il dorato per gli abiti da parata.
Queste tavole di soldati potevano essere ritagliate, incollate su supporti rigidi di cartone o di legno, e fissate in verticale su un zoccolo perpendicolare. Talvolta erano verniciate affinché non si deteriorassero con l’uso.

Soldati di cartapesta o di materiale composito

I soldati di cartapesta o di materiale composito appaiono, fabbricati per la maggior parte da artigiani parigini del “faubourg du Temple” o della regione di Montreuil, a partire dal XIX secolo. I soldati di cartapesta più antichi risalgono all’epoca di Napoleone III. Sono eleganti, riccamente decorati e finemente dipinti. Il cartone è ricoperto da uno spesso strato gessato che dà all’oggetto un aspetto liscio di legno levigato. Furono adoperati nelle scuole militari.
Alcuni soldatini erano costruiti a foggia di birillo; molto apprezzati da parte dei bambini, ne sono pervenuti pochi esemplari in buono stato e completi.
Dal tempo della prima guerra mondiale, i giochi militari in cartone, non più accuratamente ricoperti di gesso e raffinato ma dipinto direttamente sulla materia prima, assumono un aspetto rustico e ruvido al tatto che conferisce loro un particolare fascino.
L’inizio XX secolo vede la comparsa di giocattoli costruiti con materiale composito formato da una poltiglia di segatura, colla di caseina e gesso o caolino. Questo melange, usato anche dai fabbricanti di marionette germanici sin dal 1850 circa, venne prima utilizzato dalla ditta Pfeiffer di Vienna, poi raggiunse il culmine del successo con la germanica Hausser (marchio Elastolin).
Soldati In Pasta ConfalonieriQuest’ultima iniziò la sua produzione nel 1904 e fu subito imitata da altre case, fra le quali la Lineol di Havel, che rappresentò il concorrente più qualificato. Accanto ai soldatini rappresentanti l’esercito tedesco vennero prodotti i corpi militari più importanti del mondo. Ebbero grande successo durante le due ultime guerre; infatti, non utilizzando metalli, la loro fabbricazione poco costosa permetteva di venderli a prezzi contenuti in tempi di crisi economica. In Italia e soprattutto in Toscana, famosa per la produzione di figurine per presepi, venne introdotta intorno agli anni Venti la manifattura di soldatini in gesso, cartapesta e segatura. I laboratori ebbero così la possibilità di lavorare nei vari periodi dell’anno. Le ditte italiane non ebbero mai lo stesso sviluppo di quelle tedesche (la Hausser forniva tre milioni di figure all’anno), ma riuscirono a sopravvivere fino all’era della plastica. Citiamo le ditte Fontanini e Salpa di Lucca, Figir-Antonini di Roma, Confalonieri di Milano.

Soldati di piombo

Secondo H. René d’Allemagne, i più antichi soldati di piombo risalirebbero al XIII secolo, ma solo nel XVI secolo a Norimberga i soldati di piombo acquistarono un loro grado di nobiltà.
Il primo fabbricante fu Jean-Georges Hilpert, che morì nel 1794. Rappresentò fedelmente le armate prussiane di Federico il Grande. Gli altri fabbricanti noti furono gli Heinrichsen, che si rivolsero ai migliori artisti del loro tempo per riprodurre le più celebri battaglie. Questi soldati di Norimberga di tipo “piatto”, finemente lavorati in filigrana, erano di piombo e stagno.
Altre ditte germaniche famose per la realizzazione di soldatini in piombo furono Heyde (1840 circa 1944) e Allgeyer (1800-1896). Del primo si ricordano le produzioni a “tutto tondo” e “semi-tondo”, di Allgeyer quelle “piatte” e “semipiatte” o a “mezzo tondo”. Si racconta che Sully, comandante dell’artiglieria di Luigi XIV, donò al Delfino sei piccoli cannoni d’argento attaccati a dei cani, e che il regale bambino li faceva gioiosamente volteggiare nelle gallerie di Versailles.
Lo stesso Luigi XIV, bambino, ebbe dei battaglioni di soldati di legno scolpito e di piombo, con i quali preparava le battaglie e, nel corso di uno di questi assalti, una persona presente ebbe le sopracciglia e i capelli bruciati dalle fiamme dei cannoni in miniatura, che utilizzavano vera polvere.
Alla fine del XVIII secolo i Francesi iniziarono una magnifica produzione di soldatini “piatti”. Questi tipi di modelli sono ancora in fabbricazione e naturalmente in vendita ai giorni nostri.
Di peltro massiccio o parzialmente scolpiti in rilievo, erano simili a quelli germanici.
Alla fine del XIX secolo la ditta Lucotte, che ebbe grande successo dal 1798 al 1858, inventò il soldato di piombo a tutto tondo, e determinò una scala standard per le misure di queste figurine: ossia, in media, tre centimetri d’altezza per soldato e quattro circa per quelli a cavallo.

Soldatini Di Piombo Mignot Francia

La fabbrica più antica, e la più rinomata, di soldatini di piombo è la ditta Mignot (C.B.G.). I soci Cuberly, Blondel e Gerbeau rilevarono la ditta Lucotte nel 1858 e iniziarono una delle più famose e conosciute produzioni di figurine in piombo, continuate anche dal loro successore Mignot. La ditta Mignot (C.B.G.), ancora attiva, perpetua la tradizione della figura di piombo.
Solo verso il 1930 apparvero i primi soldati d’alluminio fuso massiccio. Le grandi case costruttrici francesi furono “Quiralu” e “Aludo” che, però, scomparvero negli anni Sessanta, con l’era della plastica e l’agguerrita concorrenza della ditta “Starlux”.
Fin quasi alla fine dell’800 la maggior parte dei produttori e dei collezionisti inglesi di soldatini preferiva rivolgersi al mercato tedesco. Nel 1893 il londinese William Britain, che si occupava di giocattoli da oltre cinquant’anni, creò il soldatino “a tutto tondo in piombo cavo”. La nuova tecnica di fusione gli permise una produzione a costo più basso rispetto a quella importata dalla Germania. Altra sua innovazione fu di uniformare la misura del soldatino. Ricordiamo che la ditta Britain’s era specializzata anche in giocattoli di peltro e a sistema giroscopico (guida con elefante, mandarino cinese, Edoardo VII a cavallo, ecc.). Oggi produce soldatini in plastica.

Giochi militari per collezionisti

Attualmente i soldati di piombo sono sempre molto ricercati dai collezionisti. Certi artigiani hanno ripreso la tradizione producendo figurine in peltro, come nel caso degli “Alexandre”, o della ditta “Pixi”.

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