Scopriamo insieme i giochi di costruzioni che hanno avuto successo nel passato e che hanno continuato ad essere presente nelle case e nelle vite dei bambini. Si tratta di alcuni passatempi educativi “senza età” che offrono sia il divertimento che l’acquisizione di capacità cognitive
Il domino
Non se ne conosce l’origine esatta. Si sa, tuttavia, che già all’inizio aveva alcune regole simili a un gioco di dadi e che venne praticato in Francia a partire dalla seconda metà del XVIII secolo, soprattutto nelle regioni occidentali (Rouen).
Oggi possiamo trovare in commercio svariate proposte del gioco del domino con diverse forme o dimensioni, e di diverso materiale.
Esiste la scatolina classica di legno con i dadi piatti, ci sono i dadi piatti giganti di cartone con figure di animali, oppure la versione con una serie di mattoncini di legno colorati.
Cubi e giochi di costruzioni
Il cubo è, di per sé, da considerarsi un gioco di costruzioni e generalmente entra a far parte della categoria dei giochi educativi. Inseriti in scatole di cartone o di legno avevano forma e misura diversa.
I giochi di costruzioni servivano soprattutto a sviluppare lo spirito di osservazione, la fantasia, la manualità e il senso dell’ordine del bambino.
I primi giochi di cubi risalgono probabilmente all’inizio del XIX secolo.
In Germania, e più precisamente nella città di Norimberga, molti produttori di giocattoli inserirono nei loro cataloghi scatole di costruzioni e di cubi.
Questi ultimi, che presentano caratteristiche molto simili ai puzzle, erano solitamente formati da cubi ricoperti di carta stampata. Per mezzo delle sei facce del cubo si potevano ricostruire scene di fiabe, o soggetti vari. Oggi vengono chiamati cubi puzzle e sono considerati i primissimi puzzle per l’infanzia. Adatti a bambini di 3 anni, sono divertenti e stimolanti per lo sviluppo di capacità cognitive e capacità motorie.
I cubi venivano anche usati all’inizio del secolo come vero e proprio abbecedario.